2 dicembre 2020

“LA MIA COLLEGA AURA SOLLEVA 170 CHILI!” IN FPT INDUSTRIAL, UMANI E ROBOT COLLABORANO A STRETTO CONTATTO

AURA è il protagonista della puntata “La sinergia tra uomo e robot”, un podcast di “L’Italia in fabbrica”, dedicato al mondo della manifattura. A raccontarci il progetto è Cosimo Licciardello, responsabile Electrification & Innovation nel team di Manufacturing Engineering di FPT Industrial.

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Si chiama AURA. Altezza quasi tre metri. Peso circa tre tonnellate e può sollevare 170 chilogrammi come se niente fosse. E soprattutto è un robot, ma non uno qualsiasi come quelli che siamo ormai abituati a veder lavorare negli impianti produttivi di tutto il mondo.
AURA (Advanced Use Robotic Arm) è, infatti, un robot del tipo collaborativo/industriale, capace cioè di svolgere sia mansioni pesanti ripetitive, sia di affiancare l’uomo, senza barriere e nella medesima postazione di lavoro, e all’occorrenza, pronto a farsi guidare manualmente da lui. Progettato e prodotto dalla Comau, AURA è la star dello stabilimento torinese Driveline di FPT Industrial, dedicato alla produzione di trasmissioni e assali per mezzi pesanti
In particolare, AURA lavora al montaggio di fusi per assali pesanti, realizzando componenti a snodo che consentono ai camion di sterzare. Il robot preleva in totale autonomia un pezzo dal carrello di approvvigionamento e delicatamente lo passa all’operatore con cui condivide la postazione. Ed è proprio l’addetto umano a prendere, a questo punto, il comando delle operazioni, guidando il robot attraverso un’innovativa attrezzatura (manual guidance), in modo che il braccio meccanico avvicini il pezzo al banco di lavoro dove viene accoppiato con una leva.
Una collaborazione e una sinergia perfette, dove ognuno dei soggetti coinvolti riesce a dare il meglio di sé; il robot svolge con metodo e senza il minimo sforzo il lavoro pesante, è l’unico al mondo in grado di sollevare fino a 170 chili, mentre la delicata fase del montaggio è comandata dall’uomo che sfrutta così la propria capacità di adattarsi a situazioni operative e a strategie di assemblaggio che variano anche di molto da modello a modello.
Ma la forza non è l’unica dote che rende AURA un robot senza eguali. Nella sua veste di macchina collaborativa, infatti, deve essere in grado di percepire una presenza, che sia un altro macchinario oppure una persona in carne e ossa, all’interno dello spazio in cui opera e modulare il proprio comportamento di conseguenza. E per farlo utilizza al meglio i propri “sensi”. Una “pelle sensibile” che gli consente di decidere se ridurre la velocità alla quale si muove o se arrestarsi completamente. Una “vista” nella forma di una telecamera 3D che il robot impiega per scansionare il pezzo da prelevare e per capire in che posizione si trova. E infine “il tatto”, che si esprime tramite una pinza, capace si sollevare il componente da spostare con una presa salda ma al tempo stesso delicata.
Ma non è tutto. Per poter lavorare senza barriera alcuna a fianco di un essere umano sulla linea di montaggio driveline di FPT Industrial, AURA è stato dotato di un vero e proprio “sesto senso”: un avanzato e complesso sistema di scansione laser che indaga e controlla lo spazio di lavoro quando il braccio è in funzione.
AURA è il risultato del progetto HuManS (Human-centered Manufacturing System), al quale hanno collaborato FPT Industrial, Comau e altre 17 aziende specializzate nel settore e che vede l’uomo al centro del sistema produttivo, circondato da macchine che lo aiutano e con cui condivide lo spazio in totale sicurezza.

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